Fonte: Altre Parole
Foto di Prazis Immagini
In questo periodo orribile di collasso economico, è davvero toccante vedere così tanti capi aziendali solidarizzare con la classe operaia duramente colpita.
Sappiamo che lo fanno perché continuano a dirci che lo fanno. Praticamente tutti i giganti dei marchi hanno speso milioni di dollari in campagne di pubbliche relazioni nelle ultime settimane affermando di essere dalla nostra parte, dichiarando più e più volte: "Siamo tutti sulla stessa barca".
Solo che, ovviamente, in realtà non sono affatto vicini a noi. Mentre aspettiamo in file interminabili ai banchi alimentari e agli uffici di collocamento, le élite continuano a ricevere stipendi lauti e assistenza sanitaria di livello platino.
La gravità e la grave disparità dell’attuale collasso economico del nostro Paese non sono semplicemente causate da un’improvvisa epidemia virale, ma da una politica plutocratica decennale volta a massimizzare intenzionalmente i profitti per i ricchi e a minimizzare il benessere di tutti gli altri. Come ha giustamente affermato l’eminente economista Joseph Stiglitz: “Abbiamo costruito un’economia senza ammortizzatori”.
I posti di lavoro, un tempo misura della sicurezza economica di una famiglia, sono stati costantemente ridotti a lavoro inaffidabile a basso salario, slegato da una giusta quota (o qualsiasi quota) della nuova ricchezza creata dai lavoratori. In una spinta incessante verso profitti esorbitanti a breve termine, i dirigenti di oggi hanno abbandonato ogni pretesa che un'azienda sia una comunità di interessi interdipendenti che lotta per promuovere il bene comune.
Invece, mentre i grandi sono ampiamente coperti, si lavano le mani da ogni responsabilità per la salute, la pensione e altri bisogni essenziali della loro forza lavoro. “Fatevi affidamento sui buoni pasto, sull’Obamacare e su altri programmi finanziati con fondi pubblici”, dicono, anche se i loro lobbisti e i legislatori in vendita tagliano le reti di sicurezza pubblica in modo che i ricchi azionisti e gli speculatori possano trarre sempre più profitti.
Queste forze dell’avidità americana hanno spinto milioni di famiglie di lavoratori nel precipizio economico – e tutto ciò che serve è un virus per spingerle giù.
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