Con la pubblicazione del Libro bianco sull'antiterrorismo del governo[I] e la sua ammissione
Solo pochi mesi prima il governo Rudd annunciava il continuo impegno dell’Australia nella guerra contro i talebani e Al-Qaida in Afghanistan, ribadendo la stanca linea secondo cui “è meglio combatterli là che qui”, che è stata propagandata come giustificazione per il coinvolgimento dell’Australia in una guerra civile. guerra alla quale non aveva bisogno di partecipare.
Mentre
Leggendo tra le righe, il Libro bianco ha annunciato che la guerra in Afghanistan e il più ampio contributo e la decisione dell'Australia di unirsi alla cosiddetta "Guerra al terrorismo" hanno reso il paese meno sicuro invece che più sicuro.[Iii].
Mentre molti dei resoconti pubblicati sul Libro bianco si sono concentrati sull’annuncio di misure di sicurezza rafforzate da introdurre negli aeroporti, come scanner biometrici e per il pollice, e sulle minacce provenienti da una varietà di gruppi in Medio Oriente e Nord Africa, nessuno dei rapporti ha esaminato la domanda più urgente e importante: "perché?".
L’Australia ora si trova ad affrontare una crescente minaccia da casa e dall’estero, ma quali connessioni ci sono tra queste minacce e il sostegno e il coinvolgimento dell’Australia nella “Guerra al terrorismo”, nelle guerre in Afghanistan e Iraq e persino il suo sempre crescente sostegno unilaterale a Israele all’interno della regione?
Tutti questi problemi sono passati in gran parte non segnalati negli ultimi tempi
La soluzione del Libro bianco sull'antiterrorismo a questi problemi non è quella di valutare criticamente il ruolo dell'Australia nell'aiutare a alimentare e creare attività jihadiste e di resistenza, ma quella in cui l'unica risposta al terrorismo sembra implicare l'ampliamento dei poteri delle agenzie di sicurezza australiane e la protezione delle frontiere. schemi.
Queste misure riguardanti non riescono ad affrontare le cause del terrorismo; limitandosi a rispondere ai sintomi, agli attacchi violenti e ai tentativi che provengono da una serie di questioni e condizioni a cui l’attuale politica estera australiana contribuisce direttamente.
Con tutti questi fattori, insieme al danno più ampio alle vite umane e alle infrastrutture in Medio Oriente, il continuo coinvolgimento di
[Ii] “estremisti che seguono un’interpretazione distorta e militante dell’Islam che sposa la violenza come risposta alle lamentele percepite” (Libro bianco sull’antiterrorismo 2010: Securing Australia, p.ii)
[Iii] È interessante notare che all'interno del documento stesso la parola "guerra" appare solo una volta e non in relazione al coinvolgimento australiano nella guerra.
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