Nel 2009 questa soglia ha impedito l’ingresso nelle liste europee delle due liste di sinistra, il Partito della Rifondazione Comunista (PRC) e il Sinistra Ecologia Libertà (SEL), che hanno ottenuto entrambe poco più del 3%. Parlamento. Questo nuovo progetto, tuttavia, non è una semplice coalizione elettorale creata per superare questo ostacolo. Nel suo fondamento e nella sua struttura è, infatti, qualcosa di molto diverso.
Innanzitutto, questo progetto è nato come atto di solidarietà con le lotte di Alexis Tsipras e SYRIZA. Nel corso dei dodici mesi precedenti l’annuncio della sua candidatura, questo giovane leader della sinistra greca ha raccolto consensi in diverse parti d’Italia e si è ipotizzato che la sua candidatura alla presidenza della Commissione europea avrebbe rappresentato un passo importante e decisivo non solo in queste elezioni, ma nella lotta generale contro l’austerità e la Troika, e nella lotta per un’Europa diversa. Lo hanno detto diversi politici, ma anche importanti intellettuali hanno espresso il loro apprezzamento per Tsipras. Una di queste è Barbara Spinelli, editorialista e figlia di Altiero Spinelli (noto teorico politico italiano), che nei suoi scritti sottolineava l'importanza delle scelte che stava facendo.
Il PRC ha formalizzato la proposta di candidatura di Alexis, decisa e lanciata dalla Sinistra europea nel corso del congresso di Madrid. Nel frattempo un gruppo di intellettuali, tra cui Barbara Spinelli, prese l'iniziativa di contattare Alexis per chiedergli di sostenere la loro idea di proporlo come candidato di un movimento di base che fosse soprattutto espressione dei cittadini e dei movimenti vari. Hanno menzionato le difficoltà all’interno della sinistra italiana, le sue debolezze e i problemi di frammentazione, così come la necessità di un nuovo inizio, che doveva iniziare dal basso.
Alcuni punti inclusi nel loro ragionamento meritano ovviamente di essere discussi, come la differenza tra il concetto di movimento e la partecipazione dei cittadini, e cosa comporta la costituzione di un partito politico. Inoltre, non possiamo negare che gli accenti e le opinioni sono sempre stati, e continuano ad essere, divergenti.
Il collante che tiene insieme tutto questo è mettere al centro il tema dell’Europa, nonché il legame emotivo con la lotta di Tsipras e del popolo contro l’austerità e la lotta per un’Europa diversa. Un legame con una lotta giusta alla quale bisogna dare un contributo. Se da questa legittima lotta per la sinistra italiana emerge qualcosa di buono e di nuovo, ancora meglio.
Questo approccio ha avviato un processo di unificazione che in Italia non si vedeva da molto tempo. Alla fine, ciò ha portato la SEL a decidere, in occasione del congresso nazionale, di impegnarsi e di far parte della lista di Tsipras.
La struttura della lista riflette, in larga misura, il rispetto per l’idea iniziale di mettere al centro la lotta europea e di proporre principalmente donne e uomini, noti per aver guidato le lotte e per il loro pensiero critico. Inoltre, sono state formulate alcune regole obbligatorie come quella (di cui si è ampiamente discusso) di non candidare nessuno che abbia avuto un ruolo nelle istituzioni a livello delle assemblee legislative o che abbia avuto responsabilità di governo o politiche a livello livello più alto negli ultimi 10 anni. Si tratta di una regola molto severa che non mira a penalizzare nessuno dei nostri compagni, ma piuttosto è un tentativo di assumerci sul serio le nostre responsabilità (questo vale anche per l'autore di questo articolo) e di agire contro i problemi che stiamo affrontando come sinistra. . Inoltre tale regola favorisce nuove candidature, che troviamo nella lista e che sono ottime e molteplici. Abbiamo un numero uguale di candidati uomini e donne, molti dei quali coinvolti nei principali movimenti di lotta italiani. Includono i lavoratori e coloro che sono attivi nel settore culturale. Sono presenti anche rappresentanti di partiti, ma in numero limitato e in tutti i casi hanno un legame con il movimento di lotta e con l'esperienza del cambiamento.
Quindi fila tutto liscio? Ovviamente no. Ci siamo trovati, e ci troviamo tuttora, di fronte a molti problemi: discussioni sul rapporto tra la lista e i diversi partiti; discussioni su tanti temi che hanno portato alla divisione tra gli stessi fondatori dell'idea, 6 italiani, e lo stesso Tsipras. C'è stato qualche dibattito sui nomi selezionati per la lista. Chiaramente sono stati commessi anche alcuni errori. Ma il tempo ha giocato un ruolo importante a causa dell’assurda legislatura elettorale italiana che impone alle nuove liste come la nostra che vogliono presentare la propria candidatura di raccogliere più di 150,000 firme, con una quota di 3,000 in regioni molto piccole come la Valle d’Aosta.
Ciò ha richiesto uno sforzo gigantesco che, tuttavia, è stato accolto con grande entusiasmo da molti attivisti mobilitati dalla lista Tsipras e che trova una grande eco nei cittadini che firmano nei numerosi stand informativi di tutta Italia, attrezzati con bandiere rosse; il simbolo della lista. Rappresentano un segnale che ci dice che wPossiamo far sì che la sinistra italiana non solo ritorni al Parlamento europeo per sostenere Tsipras nella lotta contro le nostre lotte, ma contribuisca anche alla lotta per un'Europa diversa e a rigenerare, speriamo, la nostra forza e unità.
Insieme alla raccolta delle firme seguiremo le lotte in corso e quelle emergenti. Mi riferisco a quelle contro il TTIP, il Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti tra Usa e Ue in materia di commercio e investimenti, che rappresenta l’ennesimo terribile attacco alla democrazia e ai nostri diritti. E la lotta contro il tentativo sempre più esplicito in Italia di mettere definitivamente la sinistra italiana nella condizione di non avere alcuna possibilità di rappresentanza. La legge elettorale che viene varata grazie all'accordo tra Renzi, segretario del PD e presidente del Consiglio, e Berlusconi, rappresenta esattamente questo; qualcosa che non ha nulla a che fare con la democrazia.
È anche per questo, ma soprattutto per cambiare l’Europa, che”La diversa Europa” con Alexis Tsipras vuole ottenere il maggior numero possibile di voti e quelli più sentiti.
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