A tutti piace pensare che saranno ricordati, ma la storia sgonfia clamorosamente questa teoria. Solo le figure più importanti del mondo mantengono la nostra attenzione ben oltre gli anni di servizio. Il resto di noi deve accontentarsi della soddisfazione di aver cercato di rimanere fedeli ai nostri valori e di aver fatto del nostro meglio con le opportunità che ci si sono presentate.
Questo era certamente vero per la mia generazione che divenne adolescente negli anni ’1960, quando il mondo intero sembrava un posto davvero folle. Milioni di noi non erano sicuri che ciò che vedevamo ci piacesse, quindi abbiamo pensato di provare a cambiare le cose.
Eravamo piuttosto appassionati nel trasformare il nostro mondo in un luogo migliore di giustizia e correttezza. Abbiamo manifestato, protestato e picchettato. Molti furono incarcerati e alcuni dei nostri leader furono assassinati.
Ciò nonostante, sono state realizzate importanti riforme. La guerra in Vietnam finì e ci furono progressi significativi nella legislazione sui diritti civili. A causa di ciò si sviluppò anche una buona dose di sfiducia nei confronti del governo Scandalo di Watergate. Il fatto che il presidente potesse mentire fu una grande rivelazione in quel momento.
Anche la folle ricerca del profitto da parte delle grandi imprese è stata sempre più smascherata. I produttori di automobili che si opponevano alle cinture di sicurezza nelle auto, i coltivatori di tabacco che negavano che le sigarette causassero il cancro e altri orrendi esempi di disprezzo delle multinazionali americane per la sicurezza portarono all’approvazione rivoluzionaria dell’OSHA (Occupational Safety & Health Act) nel 1970.
Eppure oggi possiamo dire che molte delle peggiori caratteristiche del passato sono ritornate con forza. Il potere aziendale e quello governativo ora lavorano in tandem per dare un uno-due a quelli di noi che lavorano per vivere.
Ho imparato a credere che le riforme da sole non dureranno a meno che potenti sindacati e movimenti sociali non si organizzino insieme indipendentemente dall’alleanza tra imprese e governo. Seguendo le influenze radicali della mia giovinezza, ho sempre cercato di rafforzare la voce dei sindacati in modo che un giorno possano tornare di nuovo ad essere la forza potente che parla a nome dei sogni e delle aspirazioni di coloro che cercano giustizia e correttezza.
La generazione che finalmente riuscirà a costruire un movimento sociale così potente sarà ricordata a lungo nel futuro e meritatamente.
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