La scorsa settimana tra le 200 e le 300 persone a Ottawa hanno avuto il privilegio di sentire Robert Fisk dire quello che nessuna stampa locale ha il coraggio di dire: "vattene" e "vai a casa". Ora. Ulteriori diciassettemila soldati sono una follia. Stava parlando sia degli israeliani nella Palestina occupata, sia del Canada in Afghanistan e della nostra perversa perpetuazione autodistruttiva dell’occupazione. Fisk non usa mai Internet, disdegna la posta elettronica e non posta su alcun blog, eppure la sua memoria per i dettagli storici e i suoi ritratti verbali degli orrori della guerra sono come pochi che leggiamo oggi. Il pubblico era suo: siamo tornati con rinnovata chiarezza sulla sfida e sull’importanza della resistenza popolare al nostro militarismo (statunitense e canadese).
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