Inserito il 28 d'abril de 2009 a les 11:14:00 da redacció-IT. IT - DIRITTI GLOBALI
Consell d'Europa, l'Italia è seconda in Europa per violazioni dei Diritti Umani i "precipita" verso il primato dell'orrore
Estrasburg, 25 d'abril de 2009. Nel 2006 era nella media europea: no certo un Paese esemplare, in quanto a rispetto delle minoranze, ma neanche una nazione da additare per le politiche disumane. Nel 2007 va saltar al settimo posto in quella che va definida la "classifica dell'orrore". Settima su 47 Stati membri Ue, un volo verso il basso che le organizzazioni per i Diritti Umani percepirono con sconcerto, perché gli abusi raggiungevano le fasce più vulnerable della popolazione, i migranti e le etnie "non italiche" sia da parte del governo che da parte delle amministrazioni locali, senza differenze, in quanto ad efferatezza persecutoria, fra destra e sinistra. Al 2008 l'Italia è "salita" – come attesta il Rapporto dell'Ue sull'esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo – al segon posto, darrere de la Romania, amb un distacco ridottissimo.
I parliamo della Romania in cui vivono due milioni de Rom i dovem, però, a diferència del nostre Paese, esiston fermentacions d'integració, com a demostració del projecte – perorat a lungo proprio del Gruppo EveryOne – d'un finançament europeu per a totes les empreses sanes que decideixin assumir mano d'opera proveniente dalle minoranze etniche. La decadenza morale e civile delle Istituzioni italiane pare o mai irreversible. Le autorità hanno intrapreso la via della persecuzione dei comparti sociali deboli, dei Rom, dei migranti. Non si era mai vist, a Itàlia, un simile spettacolo di crudeltà, intolleranza, odio razziale. La negazione dei diritti dei profughi, vessati come criminali, detenuti illegittimamente, maltrattati in modo abietto nei Cie ed espulsi verso Paesi in cui sono in corso guerre, persecuzioni e crisi umanitarie: mai si erano viste tante violazioni della Convenzione di Ginevra, dalla Carta europea dels drets fonamentals, de la Convenció universal dels drets humans. Mai, dopo gli anni che ricordiamo ancora nelle Giornate della Memoria, si era vista una nazione capace di irridere le basi morali e giuridiche della democrazia, della civiltà. Gli sgomberi di famiglie Rom con bambini, donne e malati, anche in pieno inverno, senza alcuna assistenza né alternative umanitarie resteranno nella Storia, perché si és tractat di episodi di efferatezza accanita e abietta: pura xenofobia, puro odio etnico. Da Milano e Roma (città in preda a un'intolleranza spietata e raccapricciante), da Bologna a Firenze (i cui sindaci xenofobi so stati irresponsabilmente premiati dalla sinistra italiana in vista delle elezioni europee), da Torino a Napoli, da Verona a Pesaro ( Pesaro… dove neanche la morte di due bimbi nel grembo delle madri, di etnia Rom, ha mosso le autorità locali, agghiaccianti nel loro odio etnico, a changee politiche), dovunque il clima és esdevingut psicoticamente segur, ostile a chi è diverso o socialment en dificultat. L’Italia, inoltre, ha il poco invidiabile primato nel numero di casi pendenti (2428 di cui 2183 relativi ai processi lenti) davanti al Comitato dei ministri. Per la chiusura di molti casi, explicano a Strasburgo, serve l'adozione di misure, in genere riforme legislative, che sanino la situació evitando il ripetersi delle violazioni.
Article del missatge: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=55517&sez=HOME_INITALIA
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