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Ho bisogno di semplificare.
Chi ama il panettone e chi invece ama il pandoro.
Chi beve spumante secco e chi dolce.
Chi mette zucchero nel caffรจ e chi no.
Chi afferma che l'unica cioccolata vera sia la fondente e ti guarda con disgusto mentre mangi il toblerone.
Chi si soffia il naso prendendo il fazzoletto con una mano e chi con due.
Chi chiude la porta del bagno quando entra e chi no.
Chi beve Chianti DOCG e chi invece la mattina dopo osserva ancora la polvere rossa del tavernello sul fondo del bicchiere.
Chi segue le olimpiadi e chi le boicotta.
La mia ragazza ideale chiude la porta, mangia pandoro, ama il toblerone, mette zucchero nel caffรจ, beve spumante dolce, si soffia il naso con due mani e boicotta le olimpiadi.
E se dovesse scegliere tra Chianti e Tavernello opterebbe per il nettare degli dei in formato cartonato (e non parlo di ambrosia).
Cosรฌ mi muovo come un codice binario.
A voi cosa cambia?
Niente a ben vedere.
Ma per parlare delle mie olimpiadi avevo bisogno di un incipit.
Le olimpiadi, รจ superfluo dirlo, sono mie nel senso che come fenomeno globale le interpreto individualmente e cosรฌ facendo le moltiplico ancora ed ancora.
Per alcuni sono le olimpiadi della scherma.
Per altri quelle della canoaโฆe kupitia cosรฌ.
Per me queste olimpiadi sono quelle della BP mfadhili della sostenibilitร .
Sono quelle della Dow Chemical mfadhili dell'agente orange e di milioni di morti.
Sono quelle dei missili sopra ai tetti delle kesi.
Sono quelle pia militarizzate della storia.
Sono quelle dei costi infiniti.
Sono, ancor peggio, quelle che ingiungono agli atleti di dare il massimo in nome di uno spirito olimpico che dovrebbe essere nobile.
Ma poi stigmatizzano un pugile australiano che osa mostrare la bandiera aborigena.
Perchรฉ la politica non deve entrare nelle olimpiadi e noi sappiamo quanto McDonald, Dow Chemical na BP non abbiano niente a che fare con la politica.
Sono quelle ipocrite dove le squadre si accusano di doping vicendevole e narrano delle nuove genetiche ya mpaka kwa andare oltre.
Alla perenna ricerca della pagliuzza altrui.
Sono anche le olimpiadi dei perdenti che avrebbero dovuto vincere e che, frustrati, gridano contro la propria squadra.
Salvo poi rimangiarsi ogni parola. E sono certo che non abbiate bisogno di link per capire di chi parlo.
Sono le olimpiadi che squalifano giocatori che non rispettano lo spirito della competizione salvo poi caire quale sia lo spirito di una simile competizione.
Sono le olimpiadi del CIO che ammise donne nel suo coitato per la prima volta nel 1981 e che, oggi, ne dovrebbe contare circa 16 kwa 107.
Sono le olimpiadi del marketing selvaggio dove alla cittร candidate รจ richiesto di ottenere il controllo di tutta la pubblicitร su manifesti, la pubblicitร sui mezzi di trasporto cittadini, la pubblicitร negli aeroporti, ecc. per la durata dei giochi e per il mese precedente i giochi al fine di sostenere il programma degli sponsor (vedere il manuale tecnico per la protezione del marchio con i bei cinque cerchi).
Je!
Il punto รจ che la carta olimpica dovrebbe "mettere lo sport al servizio dell'armonioso sviluppo del genere umano, mirando a promuovere una societร pacifica interessata alla conservazione della dignitร umana".
La dignitร passa attraverso i gesti, piccoli au talvolta immensi.
Vi ricordate na John Carlos e Tommie Smith?
Brundage, presidente del CIO, li sospese per il gesto straordinario che decisero di compiere.
Evidentemente era un gesto contrario alla dignitร umana.
Lo stesso Norman (secondo classificato), il quale espresse esplicitamente sostegno alla causa dei due atleti, venne pesantemente boicottato.
Nonostante fosse riuscito a qualificarsi alle alle olimpiadi del '72 venne escluso.
Semper a causa di quella solidarietร .
Hailipishwi Kutafuta sono gesti che, si converremo tutti, vanno contro lo spirito olimpico cosรฌ ben incarnato da BP, Coca Cola, McDonald na Dow Chemical.
Lo stesso Fosbury, katika hivi karibuni intervista reperibile sul manifesto, ha dichiarato che Smith e Carlos na comportarono kiume kuja atleti (anche se andava ammirato il loro coraggio).
Come se gli atleti fossero esseri staccati dal mondo in cui vivono.
Come se non fossero uomini che devono rendere conto socialmente come chiunque altro.
Peggio ancora come se kwanza che uomini fossero atleti.
Adesso kuja allora, Smith na Carlos kuja Hooper.
Se questo รจ lo spirito delle olimpiadi io di queste olimpiadi non so davvero cosa farmmene.
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