E 'una storia strana quella dell' INNSE.
Siamo nella Milano produttiva che tanto piace ai nostri patrioti.
Un'azienda funzionante che viene venduta per interessi legati al terreno sulla quale sorge ed ai macchinari che utilizza.
ʻO Torneremo ka mea i loaʻa i ka ʻimi argomento.
I dipendenti, gli operai, non ci stanno a questa svendita.
Lottano e cercano di tenersi stretto quel lavoro che è tanto difficile mantenere.
Le trattative proseguono mesi.
Con blitz, interventi notturni, abbondante uso di manganelli e dimenticanze non casuali.
Fino ad arrivare ad agosto, momento perfetto per qualunque governo sia intenzionato a mettere in atto sgomberi che prevedano l'uso della forza.
ʻAʻole i loaʻa ka manaʻo o ka manaʻo e pili ana i ka hoʻopiʻi ʻana a me ka manaʻo hoʻokahi (compreso Formigoni)
E ho'āʻo e hoʻokō i ka hoʻokō ʻana me ka hoʻopaʻa ʻana.
ʻO Mediaticamente no ka alcune riflessioni possono già emergere.
I giornali della famiglia Berlusconi non si preoccupano troppo della questione attendendo un momento migliore.
ʻAʻole paʻakikī i ka ʻaoʻao o ka honua: ʻaʻole i hoʻopaʻa ʻia i ka hui kaiaulu, a ʻaʻole hoʻi i ka honua holoʻokoʻa.
Criminalizzare padri di famiglia che cercano di tenersi il posto è troppo pericoloso.
In un periodo di crisi come questo part dell'elettorato di destra potrebbe trovare sgradevoli similitudini tra un futuro prossimo e quella che è la lotta per la dignità messa in atto dai lavoratori dell'INNSE.
ʻAʻole hiki ke loaʻa ka "materiale di scarto" i ka mea nui.
Ed ecco allora che, improvvisamente, ci troviamo davanti ad una notizia.
Ke kūʻai aku nei ma mua o ke kūʻai ʻana.
Partono gli sgomberi, si fanno tentativi (in parte riusciti) per smontare il patrimonio dell'azienda (i macchinari) e nei media si dimentica che il vero patrimonio sono gli essere umani che li fanno funzionare.
ʻO ka blocca, hele mai e hoʻoholo, una tangenziale.
ʻO ka ʻōlelo aʻoaʻo e pili ana i ka Regione a me Provincia.
Cremaschi cerca un chiarimento con Formigoni il quale << ci aveva assicurato che non si sarebbe proceduto con lo sgombero, anche perché c'è già un possibile acquirente dell'area and dello stabilimento >>.
http://ilgiorno.ilsole24ore.com/milano/2009/08/03/213685-innse_blitz_della_polizia_alba.shtml
Il 4 agosto, a seguito dello smontaggio del primo macchinario, la situazione precipita e quattro operai ed un delegato sindacale salgono su un carro ponte interno all'azienda per occuparlo.
La volontà è quella di far ripartire la trattativa ed interrompere lo smantellamento degli strumenti di lavoro.
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/165347
Il prefetto Lombardi non accetta la proposta di sospendere l'intervento per il mese di agosto.
Rinaldini invoca l'intervento di Berlusconi (!!!).
http://www.apcom.net/newscronaca/20090804_175002_5d9b395_67758.html
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3622661494
In questo marasma montante si inseriscono anche gli interventi del cardinale Tettamanzi -per tramite di don Raffaele Ciccone- a favore di una soluzione non traumatica per i lavoratori.
<< Non è solo una questione di reddito: qui c'è di mezzo la dignità dei lavoratori spesso considerati come dei rifiuti umani>>
La regione se la prende con i giudici.
ʻO Livia Pomodoro, ka pelekikena o ka ʻaha hoʻokolokolo ma Milano, ua pane ʻo ia: «ʻAʻole i hoʻopaʻa inoa ʻia i ka hui lehulehu e hiki ke hoʻopiʻi i ka ʻaha hoʻokolokolo – replica Pomodoro – La Regione è libera di esprimere ogni sua opinione ma non credo che il giudice che dellaì causa tra Aedes e Genta potesse decidere di bloccare un decreto ingiuntivo emanato da un altro giudice. Ora l'unica soluzione potrebbe essere un nuovo provvedimento d'urgenza. Io sono semper per la conciliazione tra le parti. Il caso va risolto sul piano politico».
Adesso si attende di capire quale sia il destino di queste persone.
Allora forse varrà la pena di capire quale sia la storia di questa azienda.
Chi sia il "padrone" dell'INNSE.
A chi interessi l'INNSE.
E se davvero il destino dell'INNSE sia segnato.
In tal senso ci viene in aiuto un bellissimo articolo di Andrea Ferrario.
http://milanointernazionale.it/2009/08/04/il-caso-innse-dieci-mesi-di-lotta/#more-273
Rimando direttamente alla lettura di questo pezzo dato che la mole di informazioni a riguardo è molto vasta.
Resta però la sensazione che questa azienda non fosse destinata a morire.
Ma che semplicemente si sia trovata a dover morire per colpe non sue.
Loaʻa ka nui o ka nui o ka media:
1) Silvano Genta, principale ma non unico responsabile dell'attuale situazione, compra circa circa tre anni addietro l'INNSE con l'obbligo di non licenziare nessuno per due anni.
ʻO ka hana mua: 700.000 euro.
Mea kūʻai: gruppo Manzoni. Intermediario: Assessorato al Contrasto delle Crisi Industriali a me Occupazionali della Provincia di Milano.
Genta è stato presentato alla Provincia come persona seria and affidabile ʻO Roberto Castelli, ka luna o ka Lega Nord a me ka hiki ke hoʻoikaika i ka ʻoihana.
Finiti i due anni partono le lettere di licenziamento.
Rivende parte dei macchinari per una cifra che si aggira sui 2.5 milioni di euro (dato sul quale sono in molti a discutere).
2) AEDES, no ka mezzo della controllata Rubattino87, è proprietaria del terreno sul quale sorge l'INNSE.
Aedes vuole il terreno sul quale si trova l'INNSE.
RUBATTINO87 ha in corso un Programma di Riqualificazione Urbana (PRU) che prevede un business park ma 125.000 mq, un zona residenziale ma 50.000 mq, 70.000 mq ma zona universitaria e un parco che giustifichi tutta pilone e pili ana i ka hoʻonaʻauao āpau.
L'INNSE, in tutto questo è di troppo. La sua posizione ostacola il progetto
La Fininvest possiede azioni (il 2%) dell'AEDES.
ʻO Alberto Carletti, ka mea hoʻokele Fininvest, ʻo ia ka ʻāpana o ka consiglio a me ka hoʻokō ʻana o Aedes.
Ua hui pū ʻo Aedes i kahi hui hui me Fininvest (ʻo ia ka multisala a Rozzano).
3) L'ORMIS (azienda bresciana del settore) sarebbe stata disposta a comprare la INNSE.
_____________
I giornali parlano di crisi.
Hanno ragione.
Ichino parla di un logoro schema dove i padroni dovrebbero assumersi le responsabilità dei licenziamenti.
Ha ragione.
(Laciamo perdere la facile ironia che scatenano parole come: >
La libertà di impresa? Ma Ichino in che mondo vive? In che schieramento si trova? ʻO ke ʻano like ʻole? )
Ma siamo davanti a grande fraintendimento.
La crisi è una crisi diversa rispetto a quella che conosciamo.
L'INNSE muore per una speculazione edilizia.
Muore no ka "progetto urbanistico".
L'INNSE muore no avidità finanziaria.
Per una banale e remunerativa rivendita di macchinari.
Ma quello che continuano a ripeterci è che l'INNSE muore perché è inevitable.
Perché siamo nella famosa crisi globale.
Sono balle.
L'INNSE muore a causa delle speculazioni e la sola cosa certa è che gli operai saranno gli unici a pagare.
Hāʻawi kālā ʻia ʻo ZNetwork ma o ka lokomaikaʻi o kāna poʻe heluhelu.
E Makana mai